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Nicola Benedetti è il nuovo Presidente Canottieri Garda Salò

La Società Canottieri Garda Salò ha un nuovo Presidente: è Nicola Benedetti, nominato dal Consiglio Direttivo dell’associazione sportiva nella serata di martedì 10 dicembre. Succede a Marco Maroni, che ha ricoperto il ruolo per due mandati consecutivi.
Architetto, classe 1973, Benedetti è stato Direttore del Polo Sportivo Canottieri dal 2016 al 2023, contribuendo a rinnovare la struttura che comprende le piscine comunali oltre a palestre, studi di fisioterapia e un grande parco all’aperto di 15.000 mq.

Abbiamo incontrato Nicola Benedetti e Marco Maroni per una chiacchierata a tutto tondo sul futuro della Canottieri. Per farlo abbiamo dovuto prima vincere una naturale ritrosia a parlare di sé, raccontarsi. Alla fine però li abbiamo convinti.

Marco, se ti chiediamo un momento particolarmente significativo di questi 8 anni a cosa pensi?
Innanzitutto vorrei dire che questi otto anni sono stati per me molto intensi e mi hanno davvero arricchito dal punto di vista umano, per cui sarò sempre grato alla Canottieri per la fiducia ricevuta. Tra i tanti momenti significativi penso ai festeggiamenti per i 130 anni della Canottieri, nell’agosto del 2021, un evento che ha coinciso con l'inaugurazione dei nuovi campi da padel e dello spray park del parco estivo. Stavamo uscendo da un anno e mezzo di Covid che ci aveva messo in grande difficoltà e, in quel preciso momento, ho avuto la sensazione che ce l’avevamo fatta, grazie all’impegno di tutti. Ho un ricordo vivido di quella festa come di un momento di rinascita, la conferma che la nostra società aveva la forza e l’energia per scrivere un nuovo capitolo della sua storia. È stato davvero emozionante.

Come è cambiata la Canottieri in questi 8 anni?
Siamo cresciuti, non solo nei risultati sportivi, ma anche dal punto di vista organizzativo. Abbiamo investito molto nelle risorse umane, sia per quanto riguarda le squadre, con allenatori giovani, ambiziosi e preparati, sia più in generale in tutta la struttura societaria, valorizzando le nostre competenze interne per garantire alla Canottieri un assetto efficiente e funzionale alla crescita. In generale, possiamo dire la società oggi è più robusta e attrezzata ad affrontare con le proprie gambe le sfide che ha davanti.

Migliore organizzazione significa più vittorie?
Sicuramente questa scelta si è tradotta in un maggior numero di risultati di vertice a livello nazionale e internazionale. Senza dimenticare poi che in questi anni la Canottieri ha anche allargato i suoi orizzonti, integrando pienamente e con successo la gestione del tennis e il triathlon come nuove discipline. Credo comunque che possiamo e dobbiamo ambire a migliorare costantemente l'attività delle nostre squadre sportive e mi piacerebbe riuscissimo a portare avanti dei progetti dedicati ai giovani con disabilità, perché lo sport è un mezzo straordinario per la piena realizzazione di ogni persona.

Esiste un metodo Canottieri?
Credo di sì, e secondo me consiste nel giusto equilibrio tra buona gestione, ambizione agonistica e attenzione alla componente umana, che una società come la nostra non deve mai dimenticare.

Tra i molti progetti portati a termine c’è anche quello della nuova foresteria sportiva.
In questi anni abbiamo realizzato molti investimenti per migliorare soprattutto gli impianti comunali che abbiamo in gestione. Quello della foresteria però è un progetto di cui vado molto orgoglioso, perché ci ha consentito di valorizzare una parte importante della sede di nostra proprietà e creare un nuovo servizio per lo sport.  Ricordo quando con Nicola, con cui c’è sempre stata grande intesa, abbiamo partecipato all'incontro del GAL (Gruppo di Azione Locale GAL GardaValsabbia) che ci avrebbe poi fornito un contributo economico fondamentale per ristrutturare l’appartamento collocato alla fine del capannone che ospita barche di Canottaggio. È nata così una struttura moderna e accogliente, con 12 posti letto, a disposizione degli sportivi che frequentano la nostra associazione e delle squadre che partecipano agli eventi organizzati dalla Canottieri Garda.

Nicola, oltre alla foresteria immaginiamo che saranno molti altri i progetti che ti hanno visto collaborare con Marco.
Certamente si. La gestione di una società come la Canottieri è un lavoro di squadra e in questi anni, come Direttore, ho sempre potuto contare sul sostegno e sui consigli non solo di Marco ma di tutto il Consiglio. Abbiamo citato la foresteria, ma anche la riqualificazione energetica del Polo Sportivo è stato un progetto molto importante che ha visto la collaborazione di tutta la squadra Canottieri e che ha confermato il nostro profilo di interlocutore autorevole con le istituzioni.

Un buon esempio di collaborazione pubblico-privato dunque.
Un esempio che credo spicchi nella nostra provincia. Perché mentre molti altri impianti, è il caso di dirlo, annaspavano, la Canottieri è riuscita a realizzare un intervento di rinnovamento che ha allungato la vita operativa delle piscine di Salò, puntando sull’efficienza energetica e sulle fonti alternative. Una riqualificazione coperta all’80% da fondi pubblici. Significa innanzitutto esprimere una notevole capacità progettuale, ma anche essere un interlocutore credibile per le istituzioni, Comune di Salò e Regione Lombardia in primis. Il “metodo Canottieri” è anche questo.

Cos’hai provato nell’assumere la carica di Presidente?
Un misto di emozioni, dal senso di responsabilità all’orgoglio di rappresentare una società così importante e radicata nel nostro territorio. Adesso, dopo alcuni giorni di assestamento, prevale un sentimento di fiducia: quando si lavora in un gruppo così preparato e strutturato, penso che si possa risolvere qualsiasi problema, come hanno ampiamente dimostrato le persone che mi hanno preceduto.

Nicolatu hai conosciuto la Canottieri come atleta e sei cresciuto all'interno della società come istruttore, consigliere, direttore e ora Presidente. Come è cambiata la Canottieri in questi anni?
Sono entrato per la prima volta in piscina a sei anni, partecipando ai corsi di nuoto. Mi sono subito sentito parte di un gruppo nel quale l'amicizia, il senso di appartenenza e la fiducia erano già fortemente radicati. Posso dire che da quel momento siamo cresciuti insieme. Ho vissuto una società che negli anni è stata capace di guardare lontano, crescere esponenzialmente ed evolversi nella propria struttura, ma sempre saldamente ancorata ai propri principi. Si è passati da una dimensione "familiare" a quella di "azienda" fortemente strutturata, professionale e innovativa, dove la persona è sempre al centro e dove lo sport è considerato un aspetto educativo fondamentale nella costruzione degli individui.

In 134 anni è la prima volta che la Canottieri ha un Presidente che è stato prima direttore. Pensi che sia un vantaggio?
Sinceramente penso di sì, l'aver vissuto la società in diversi ruoli, l'ultimo come  direttore del Polo Sportivo e del Tennis, mi ha fatto vivere il vero motore della società che sono poi le persone che vi lavorano con grandissima passione, competenza e abnegazione. Penso che il ruolo dei dirigenti sia in primo luogo quello di mettere il personale nella miglior condizione per esprimersi al meglio e raggiungere quindi gli obiettivi della società. In tutta la mia carriera sportiva e lavorativa ho sempre avuto un bellissimo rapporto con i presidenti che si sono succeduti e spero di riuscire ad essere un catalizzatore delle esigenze della società e un amplificatore delle proprie aspettative e progetti.

C’è qualcosa che non sei riuscito a fare come Direttore e vorresti realizzare come Presidente?

Non ho rimpianti. Quello che conta è che il percorso intrapreso continui ad essere virtuoso per il bene di tutte le persone che vivono la società e che vedono nella Canottieri un punto di riferimento dal punto di vista educativo, formativo, di socialità e valori condivisi. La struttura è perfettamente in grado di completare, realizzare nuovi progetti e migliorare ulteriormente con l'aiuto di tutti. 

L’ultima domanda è per entrambi: c’è una cosa che chi indossa la maglia della Canottieri non dovrebbe mai dimenticare?
Marco: credo che atleti, allenatori, collaboratori e dirigenti debbano sempre ricordare che non rappresentano solo sé stessi ma anche la società e sentire l’orgoglio e il piacere di farne parte.
Nicola: sono d’accordo. Tutti noi, sui campi di gara e nelle altre attività che ci coinvolgono, non dobbiamo mai dimenticarlo. Siamo custodi di un patrimonio di tradizioni e valori che dobbiamo conservare e proteggere per chi verrà dopo di noi. Vogliamo farlo con serietà e correttezza, ma anche divertendoci, perché questo è il senso ultimo dello sport: crescere insieme, migliorarsi e condividere momenti di gioia, portando sempre con orgoglio i colori della nostra società.

Non ci resta che concludere con il nostro motto: Arripe Remos!
 

Il Consiglio direttivo Canottieri Garda per il quadriennio  2024-2028
 

Presidente
Nicola Benedetti

Vicepresidente
Cesare Zana, responsabile della sezione vela

Consiglieri
Fabio RizzardiniDirettore Sportivo 
Daniele Pavanresponsabile sezione canottaggio 
Mattia  Masperi, responsabile sezione nuoto
Marco Maroniresponsabile sezione Tennis e responsabile amministrativo 
Alessio Cappa, responsabile sezione triathlon
Paolo Nocivelli, responsabile eventi e co-responsabile sezione vela 
Andrea Bartolozziresponsabile Polo Sportivo
Andrea Venturelliresponsabile del porto Mauro Melzani
Vittorio Minerviniresponsabile area legale

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