L'omaggio di Gabriele D'Annunzio
“…questa Coppa è tra le più nobili opere di Renato Brozzi e tra le più significative. Gli arditi simboli sembrano porre le vostre prore sotto l’auspicio dell’insigne liutaio che, per diritto di gloria dà il suo nome a Salò. Così questa coppa vi insegna e vi incita ad accordare il vostro remeggio secondo il più costante e il più severo dei ritmi. Essa vi rammenta, in ritmo, che voi siete per volare nella acque di Gasparo da Salò…”
Con queste parole Gabriele D’Annunzio illustrava il profondo significato spirituale della Coppa del Liutaio.
Il vate si era appassionato e divenne un assiduo spettatore delle regate di canottaggio organizzate dalla Canottieri Garda e proprio in queste occasioni nacque una stretta relazione con la nostra società.
Per i vogatori salodiani coniò il motto d'esortazione "Arripe remos"- divenuto poi il motto sociale ufficiale - e da donare, complice l'amicizia con Antonio Duse, all'epoca presidente della Società e suo medico personale, nel 1923 assunse il patrocinio della manifestazione “Agonali del Remo”, donando la preziosa Coppa del Liutaio come come premio al vincitore.
La preziosa coppa in argento massiccio, che prese inizialmente il nome di “La Coppa Gabriele D’Annunzio”, fu commissionata da D’Annunzio al suo argentiere di fiducia Renato Brozzi di Traversetolo che, con infinita pazienza e superando le remore e gli estri del suo non facile cliente, nel maggio del 1924 riuscì a consegnare l’opera compiuta.
Il risultato è una delle coppe più belle e originali del mondo sportivo, un trofeo unico, che è custodito presso il Mu.Sa. (Museo della Città di Salò) mentre una fedele riproduzione impreziosisce la Sala delle Coppe della sede sociale.
