Daniele Pavan, 50 anni, atleta e dirigente della Società Canottieri Garda Salò, è deceduto a causa di un malore sabato 27 settembre a Trieste, durante i Campionati Italiani di Coastal Rowing. La sua improvvisa scomparsa ha scosso l’intero movimento italiano del canottaggio, e non solo.
Daniele Pavan aveva scritto un libro, Il dondolio dell’acqua. Pagine appassionate e ricche di ricordi che ci raccontano la sua bruciante passione per il canottaggio.
Un diario intimo e personale, che trasmette la fatica del lavoro quotidiano, la gioia per i risultati raggiunti, e quella continua ricerca della perfezione che accompagna la vita di uno sportivo.
Perché questo era Daniele, per convinzione e attitudine.
La definizione l’ha data lui stesso: per sportivi intendo tutti coloro che con lo sport vanno a occupare una parte importante della loro vita, rendendolo essenziale al proprio sostentamento, tanto quanto il cibo o il sonno, facendo di esso un momento di aggregazione e uno stimolo al raggiungimento dei propri obiettivi.
Leggendo questo suo Diario di un canottiere, molte volte abbiamo sorriso e altrettante ci siamo emozionati. Ci sono parole, però, che più di altre ci hanno colpiti:
Non temevo la morte, non l’avevo mai temuta, quello che maggiormente mi spaventava era di lasciare un cattivo ricordo o di non lasciarne affatto e tutto ciò si era amplificato quando era nato il mio bambino. Per lui avevo cominciato a tenere un diario delle mie emozioni e sensazioni, che periodicamente vivevo grazie a lui o nei suoi confronti, delle giornate passate assieme e di tante cose che volevo dirgli, ma che non ero sicuro un giorno sarei riuscito a raccontargli.
Le centinaia di messaggi e testimonianze di chi ha conosciuto Daniele e respirato la sua passione per lo sport, la correttezza e la disponibilità ad aprirsi agli altri, ci dicono che quel timore di lasciare un cattivo ricordo era infondato. Anzi. La sua improvvisa scomparsa ha percorso come un’onda l’intero movimento italiano del canottaggio, che anche nelle sedi ufficiali gli ha tributato un omaggio commossi.
Il modo più sincero per ricordarlo, per noi passa dalle parole dei suoi compagni di squadra che hanno condiviso con lui un po' di quella fatica e, soprattutto, la gioia e l’allegria per i risultati raggiunti. Perché questa è l’essenza dello sport.
Daniele diceva di pensare al canottaggio 25 ore al giorno, ma secondo me erano anche di più. Eppure aveva una bella famiglia, coltivava le amicizie e sapeva mantenere un rapporto personale e affettuoso con tutti.
La sua capacità di coinvolgere ed entusiasmare le persone era unica: le gare dei master saranno molto più vuote, senza di lui. Già mi mancano le colazioni con lui al bar, le discussioni sugli equipaggi, i racconti delle gare passate. Incredibilmente, mi mancano anche le sue barzellette.
Sandro
Caro Daniele, mi manchi molto...ogni volta che esco a remare non posso dimenticare che se non ci fossi stato tu, non avrei ripreso a remare con la passione che tu mi hai trasmesso. un abbraccio
Antuan (come mi chiamavi tu con amicizia)
Caro Daniele, difficile mettere ordine nei pensieri e nei ricordi di tanti momenti divertenti e leggeri, come sanno essere le cose che ci fanno stare bene.
Però ti voglio ringraziare due volte: la prima, perché leggendo il tuo libro mi è tornata la voglia di remare, e questo mi ha dato la possibilità di riprendere uno sport che ho sempre amato.
La seconda, ed è la cosa più importante, per l’amicizia sincera che mi hai dimostrato in questi anni, che non era scontata e che mi resterà per sempre nel cuore.
Ti abbraccio amico mio.
Marco
Caro Daniele,
amico e compagno di un’avventura come il Canottaggio, per me iniziata per scherzo.
Ovunque tu sia, goditi il tuo amato Lago, a volte agitato, increspato, minaccioso.
Ma ora è il tempo della calma e della luce, andiamo a sederci in barca, “non scappiamo dal finale”, arripe remos!
Amanda
Daniele era il “Capo voga” del nostro gruppo Master che con gentilezza sincera riusciva a regalare sorrisi e consigli che scaldavano l’anima ai principianti che come me si affacciavano a questo meraviglioso sport. La sua passione unita alla disciplina nel canottaggio erano una guida per tutti noi, un esempio di passione e forza. Ogni remata raccontava il suo amore profondo per questo sport. Il suo ricordo vive nel nostro cuore e continuerà a illuminarci e a darci la rotta, come ha sempre fatto. Ci mancherai…
Annina
Una persona molto speciale nel tuo sport e nelle tue amicizie. Ti ricordiamo così con la tua grinta e passione ...Grazie Daniele
Ugo
Adesso chiudete gli occhi e continuate a remare, sentite la barca che scivola sull'acqua, sentite la vostra remata che si allinea con quella degli altri, sentite i remi che all'unisono entrano ed escono dall’acqua: Eeeggiù! (pausa) Giù! (pausa) Giù! (pausa) Giù!”. Oltre al vuoto che lascia come punto di riferimento per tutti coloro che, con diversi gradi di coinvolgimento e passione, gravitano attorno al canottaggio della Canottieri Garda, di Daniele mi restano queste parole. In esse si riflettono la sua profonda capacità di sentire la vita e l’immensa passione che lo animava, come atleta e come uomo.Le ricordo in un tardo pomeriggio d’estate, mentre sedeva al timone della nostra barca, sereno e concentrato. Una di quelle sere in cui metteva da parte la voglia di remare per condividere con noi la sua esperienza, che diventava un dono per chi, come me, cercava di affinare il proprio gesto sull’acqua.
Silvia Mu.
Daniele ciao, è passato già un mese da quando ci hai lasciato.
Non vederti più agli allenamenti, in barca ed in palestra, pesa davvero tanto, anche se noi Masters riusciamo comunque a sentirti qui con noi, nel nostro cuore e nella nostra mente, soprattutto quando sfiniti ci inciti da Lassù a non mollare :)!
Vorrei dirti che sono molto orgogliosa che tu sia riuscito a vivere a pieno il tuo Sport nella tua vita terrena, non solo in campo gara, ma anche e soprattutto al di fuori, esprimendo in ogni tua azione i valori e le virtù di un vero Canottiere: passione, impegno, dedizione, tenacia, resilienza ed attenzione ai dettagli.
Sei stato capace di testimoniare cosa significa essere un ATLETA DI VITA al di là dei risultati sportivi e questa tua testimonianza è il dono più grande che continuerà a vivere in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti o ti conosceranno attraverso i ricordi ed i tanti messaggi che tu ci hai lasciato.
Daniela
